giovedì 25 marzo 2010

Gigantesca diga italiana in Etiopia: a rischio la vita di 200.000 indigeni e la biodiversita` del fiume Omo


Survival lancia una campagna urgente

Nella bassa Valle dell’Omo, in Etiopia, la sopravvivenza di 200.000 persone è messa a rischio dal progetto Gibe III, un’enorme diga destinata a distruggere un ambiente ecologicamente molto fragile e tutte le economie di sussistenza legate al fiume e ai cicli naturali delle sue esondazioni.

Per prevenire le conseguenze catastrofiche del progetto, l’organizzazione per i diritti umani Survival International ha lanciato una grande campagna internazionale. Survival chiede al Governo etiope di sospendere i lavori di costruzione, appaltati alla società italiana Salini Costruttori, e raccomanda ai possibili finanziatori – tra cui la Banca Africana di Sviluppo (AfDB), la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), la Banca Mondiale e anche il Governo italiano attraverso la Cooperazione allo Sviluppo – di non sostenere il progetto.

La società Salini è la stessa azienda costruttrice dell’impianto idroelettrico Gilgel Gibe II parzialmente collassato pochi giorni dopo la sua inaugurazione, avvenuta il 25 gennaio scorso alla presenza del Ministro degli Esteri Frattini.

L’interruzione delle piene del fiume provocata dalla Gibe III potrebbe avere conseguenze catastrofiche sulle vite di tutti i popoli della valle, già da tempo messe a dura prova dalla progressiva perdita di controllo e di accesso alle loro terre. La loro sicurezza alimentare dipende infatti da una varietà di tecniche di sostentamento che si alternano e completano a vicenda con il mutare delle stagioni e delle condizioni climatiche: dalle coltivazioni di sorgo, mais, fagioli nelle radure alluvionali lungo le rive dell’Omo, alla pesca, alla pastorizia praticata nelle savane e nei pascoli generati dalle esondazioni.

La diminuzione del pesce, per esempio, potrebbe portare allo stremo la piccola tribù di cacciatori-raccoglitori Kwegu. Sei membri della tribù, tra cui due bambini, sono già morti di fame per il mancato arrivo delle piogge e delle piene.

Nella Valle dell’Omo, il governo etiope progetta anche di affittare vaste aree di terra indigena a compagnie e governi stranieri per coltivazioni agricole su larga scala, biocarburanti inclusi. Per l’irrigazione verrà attinta acqua dalla diga.

La maggior parte dei popoli colpiti non sa nulla del progetto e il governo si sta avventando contro le organizzazioni tribali. L’anno scorso, nella parte meridionale del paese le autorità hanno sciolto almeno 41 associazioni locali rendendo impossibile il dialogo e lo scambio di informazioni sulla diga tra le varie comunità.

Il fiume Omo è il principale affluente del famoso Lago Turkana del Kenia. Modificando la portata del fiume, la costruzione della diga minaccia anche la sopravvivenza di circa 300.000 persone che pescano e pascolano le loro mandrie sulle sponde del lago. La valle dell’Omo e il Lago Turkana sono ambienti di straordinaria importanza archeologica e ambientale, dichiarati entrambi Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

“Per le tribù della valle dell’Omo” ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival, “la diga Gibe III sarà un cataclisma di ciclopiche proporzioni. Perderanno le loro terre e tutti i loro mezzi di sussistenza ma, ciò nonostante, ben pochi sanno cosa sta per accadere. Nell’assegnazione dei lavori, il governo etiope ha violato la sua costituzione e la legge internazionale. Nessuno ente degno di rispetto dovrebbe finanziare questo atroce progetto."

Survival International, in cordata con le associazioni Campagna per la Riforma della banca Mondiale, Counter Balance coalition, Friends of Lake Turkana e International Rivers, ha lanciato una petizione internazionale per fermare la diga.

Alcuni numeri della diga Gibe III:

  • La diga raggiungerà i 240 metri di altezza diventando la più alta dell’Africa.
  • Il bacino sarà lungo 150 km.
  • Il costo originariamente preventivato per la sua realizzazione: 1,4 miliardi di euro.
  • I lavori di costruzione sono iniziati nel 2006 e dovranno essere completati nel 2012.
  • La diga avrà una potenza di 1870 MW (più del doppio dell’attuale potenza installata nel paese).

Firma subito la petizione!

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – ufficiostampa@survival.it

lunedì 15 marzo 2010

voci bianche, coscienze nere: cosi fan tutti, secondo Messori...


Dopo gli orribili scandali di pedofilia nella chiesa cattolica americana e irlandese, vengono a galla anche i misfatti nel resto d`Europa: Germania, Lussemburgo, Olanda...
La Chiesa da un lato afferma che fara` completa chiarezza sui fatti, dall'altro stempera l'opinione pubblica per mezzo dei suoi portavoce. Tra questi val la pena leggere cosa ha scritto Vittorio Messori sul Corriere della sera dell'11 marzo 2010. Questo il succo dell'articolo: se ci sono i pedofili la colpa e` da attribuire alla rivoluzione sessulale del '68; la pedofilia esiste dappertutto eppure fa scandalo solo se si scopre nella Chiesa Cattolica (e grazie tante, gli altri pedofili non hanno la faccia tosta di venire anche a moralizzarti; guardiamo poi le statistiche di incidenza della pedofilia e confrontiamole con le altre categorie...) e porta numerosi esempi personali, di come si sia trovato faccia a faccia con pedofili laici (sicuro sicuro che non fossero della chiesa??) e di come se la sia svignata senza denunciare nessuno, lasciando quei pedofili al loro posto, a rovinare bambini. La conclusione dell'articolo e` che il polverone che si alza quando si scopre la pedofilia nella chiesa cattolica e` da attribuire agli alti valori che si riconoscono a tale chiesa, molto piu` forti che in qualsiasi altra religione, partito, cosa, quindi e` logico che lo scoprire tali cosucce crei molto piu` scompiglio che altrove. In pratica tutto a posto cosi, ma allora, perche` prenderne le difese in modo cosi scomposto e sconclusionato?

Altri commenti interessanti all'articolo di Messori (che ha il copyright quindi non ve lo posto...):
Messori, la pedofilia e il '68
Perche solo il Vaticano fa notizia? Vittorio Messori e i preti pedofili

Un aggiornamento dall'agenzia Reuters:

Usa: abusi su bimbi, prete impunito, NY Times accusa Ratzinger

Malgrado le ripetute denunce di arcivescovi americani, un sacerdote - morto 12 anni fa - che abusò di 200 bambini sordi è rimasto impunito per decisione delle autorità vaticane, tra le quali il cardinale Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI.

Qui la notizia, dove si elencano tutte le prove.

mercoledì 10 marzo 2010

Scarica-Bile 28

In ScaricaBile 28: